Protagonista l'amido, importante alleato per la protezione dai raggi UV

Pelle, Raggi UV, Protezione, Prevenzione, Cura, Amido, Crema, Idratazione. Sono le parole chiave del Progetto educativo Euphidra for Kids, promosso da Zeta Farmaceutici in collaborazione con Pleiadi, che parte dalle scuole del Piemonte. Un percorso per trasmettere scientificamente l’importanza di proteggere e curare la nostra pelle, fin da bambini. La pelle è l’organo più grande del nostro corpo, che arriva a pesare anche 14 kg in un adulto. Ci protegge dall’esterno, da traumi, radiazioni ultraviolette, microrganismi ed agenti chimici, impedisce la perdita di liquidi e ha una funzione sensoriale. Va protetta al meglio con una cura quotidiana, soprattutto quando è esposta al sole. Più del 50% dell’esposizione ai raggi UV degli esseri umani nel corso della loro vita avviene durante l’infanzia. Questo dato fa capire immediatamente quanto sia importante proteggere i bambini dal sole e da possibili eritemi per ridurre il rischio a distanza di tumori della pelle. La sovraesposizione ai raggi solari è più dannosa nei bambini rispetto a quanto lo sia negli adulti perché lo strato corneo più superficiale e più protettivo della pelle è più sottile, inoltre la produzione di melanina è ridotta rispetto agli adulti.

Protagonisti del Progetto educativo gli studenti, circa 3.000, delle classi elementari III, IV e V che parteciperanno a 100 laboratori interattivi e sperimentali, in aula, alla scoperta del concetto di prevenzione. Guidati da explainers, approfondiranno la conoscenza della struttura della pelle, capiranno cosa sono i raggi UV e che impatto hanno, nonché le giuste accortezze per evitare i danni della radiazione solare. Euphidra for Kids scende in campo in vista dell’estate! Sempre con un approccio pratico, un metodo scientifico e tanti esperimenti dimostrativi. Queste le parole di Marta Benedetti, amministratore delegato Zeta Farmaceutici:”In questo quarto anno di progettualità, Euphidra for Kids ritorna finalmente in classe per poter coinvolgere attivamente le alunne e gli alunni. Nonostante il periodo di difficoltà, abbiamo deciso di continuare con la missione più importante di tutte: divulgare la cultura scientifica e contribuire alla crescita degli adulti del domani, fornendo loro strumenti concreti per indagare e comprendere la realtà”. Il laboratorio: learning by doing per un apprendimento efficace Focus iniziale sull’amido di riso, per comprendere come questa sostanza sia una vera alleata nella protezione e cura della pelle. In un esperimento d’impatto e carico di curiosità per un inizio del laboratorio stupefacente, i bambini costruiranno la molecola di amido unendo in una lunga catena, come un polimero, tutti gli elementi singoli che rappresentano il glucosio, mattone essenziale della molecola dell’amido. Gli studenti impareranno a conoscere la pelle: con l’aiuto di uno stereomicroscopio digitale osserveranno la pelle da vicino, concentrandosi sullo strato più esterno, l’epidermide, per comprenderne le caratteristiche principali. Poi, con il supporto di schede didattiche, osserveranno diverse tipologie di pelle in modo da poter riconoscere la propria. Si passerà alla conoscenza dei raggi UV, parte della radiazione solare che ha un impatto diretto sulla nostra pelle e che, se non gestiti con attenzione, possono causare danni. Con una scheda e alcuni esempi quotidiani, si introdurrà la radiazione solare, da conoscere per poter usare il giusto prodotto per la cura della nostra pelle. L’attività del laboratorio è interessante: attraverso una lampada UV gli studenti capiranno in modo pratico come il sole emette tali raggi, le varie tipologie, ad esempio UVA, UVB e in che modo possiamo schermare i più dannosi. Come agisce una crema solare? Come vengono catalogate secondo il grado di protezione? Per comprenderlo in modo efficace, i bambini saranno coinvolti in un esperimento pratico:utilizzeranno delle speciali perline bianche che cambiano colore quando irradiate dalla radiazione UV; applicandoci sopra la Crema Solare Euphidra, invece, le perline non si coloreranno più, in quanto la crema sarà perfettamente in grado di schermare la radiazione UV. Euphidra nasce da Zeta Farmaceutici, il gruppo farmaceutico italiano tra i primi a portare la cosmetica in farmacia. Euphidra unisce il valore di due grandi tradizioni italiane riconosciute in tutto il mondo: la farmaceutica e la cosmetica.

Fonte: askanews.it

Esperti Italiani e Internazionali a Congresso alla Federico II

Ogni giorno in tutto il mondo vengono contratte più di 1 milione di infezioni a trasmissione sessuale, per un’incidenza annua di 340 milioni di casi nei soggetti appartenenti alla fascia di età 15-49 anni. In Italia, dove le Malattie Trasmesse Sessualmente (MTS) sono monitorate dal Sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, sono segnalati circa nuovi 4 mila casi ogni anno. Dal 1991 il Sistema di sorveglianza ha segnalato un totale di 140.874 nuovi casi, ma mentre il numero è rimasto stabile fino al 2004, dal 2005 le segnalazioni hanno subito un incremento pari al 41,8% rispetto al periodo 1991-2004.

È quanto emerso nel corso del Congresso “Il Nuovo volto della Dermatologia 4.0”, promosso dall’Università di Napoli Federico II. L’evento scientifico, presieduto dalla Professoressa Gabriella Fabbrocini, direttore dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università, e dai vicepresidenti Prof. Massimiliano Scalvenzi e il Prof. Cataldo Patruno, ha visto la partecipazione di esperti della dermatologia da tutta Italia, oltre 70 relatori nazionali e ospiti di fama internazionale, che si sono confrontati sulle principali tematiche legate alle patologie dermatologiche, tra cui le micosi cutanee ed infezioni sessualmente trasmissibili.

“I motivi della maggiore incidenza delle infezioni trasmesse sessualmente sono molteplici e complessi – spiega Fabbrocini, direttrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università di Napoli Federico II – non ultimo la maggiore mobilità delle popolazioni, che contribuisce ad una più rapida diffusione mondiale di agenti infettivi. La prevenzione è fondamentale, soprattutto nell’età adolescenziale, per ridurre il rischio di contrarre patologie quali sifilide, infezione da HIV e condilomatosi. È necessario favorire la prevenzione nelle scuole, sensibilizzando i giovani a corretti stili di vita e a corrette abitudini comportamentali e relazionali, migliorando il grado di conoscenza delle infezioni trasmissibili sessualmente”.
Non solo l’HIV. Le infezioni e patologie trasmesse sessualmente sono circa trenta, rappresentano uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo e il loro trend è in costante e progressivo aumento. Tra le più comuni clamidia, gonorrea, sifilide, condilomi anogenitali e herpes genitale. Malattie la cui incidenza continua a crescere interessando in particolare i giovanissimi tra i 15 e i 24 anni e le donne. Alcune Malattie Trasmesse Sessualmente impiegano tempi lunghi di comparsa dopo il contagio, come l’infezione da Papillomavirus HPV o quella da HIV. Altre invece hanno tempi di incubazione brevi, come la gonorrea o la sifilide ed è facile, se vengono riconosciute, curarle tempestivamente. La cura tempestiva è molto importante, perché riduce l’infettività del paziente e limita i contagi. Purtroppo, molte di queste infezioni tendono a ricomparire nello stesso soggetto (recidive) oppure, specialmente quelle asintomatiche o che si manifestano con sintomi non ben definiti, tendono frequentemente a non essere diagnosticate o ad essere scambiate per altre malattie. Sono queste le ragioni che rendono molto facile la loro diffusione e l’istaurarsi delle complicazioni. Un’altra caratteristica di queste infezioni è quella di mostrare una maggiore diffusione in gruppi di popolazione con una maggiore frequenza di comportamenti sessuali, in particolare gli adolescenti e i giovani adulti. Queste infezioni, inoltre, colpiscono di più gli individui con una maggiore suscettibilità biologica ad esse e tendono a interessare maggiormente soggetti che hanno un apparato genitale più complesso ed esteso, come le donne, e dove i patogeni hanno una probabilità maggiore di stabilirsi.

Attualmente, malattie come la sifilide, la gonorrea e il linfogranuloma venereo, che a partire dagli anni Settanta e fino al 2000 avevano mostrato una diminuzione tale dei casi da essere sul punto di scomparire sia negli Stati Uniti che in Europa Occidentale, mostrano in Europa e in parte anche in Italia, un aumento improvviso della loro incidenza, soprattutto nelle grandi città metropolitane.

“Queste attuali nuove emergenze – continua la prof.ssa Fabbrocini – sono state attribuite a repentini cambiamenti di comportamenti sessuali nelle popolazioni, come un sempre maggior ricorso a pratiche sessuali a rischio ed un sempre minor uso del preservativo, anche tra gli individui con infezione da HIV nota. Il controllo e la prevenzione delle MTS rappresentano oggi obiettivi di salute pubblica prioritari, viste anche le numerose complicazioni che queste infezioni possono provocare all’apparato riproduttivo maschile e femminile”.


Fonte: askanews.it

Studio Sapienza con IIT e altri centri internazionali ricerca

Alzheimer: un approccio machine learning per individuare le predisposizioni genetiche Un nuovo studio Sapienza, realizzato con l’Istituto italiano di tecnologia (IIT) e altri centri di ricerca internazionali, ha valutato la possibilità di predirre con metodi di apprendimento automatico le varianti genetiche associate a un alto rischio di malattia. L’Alzheimer fa parte di quelle malattie genetiche causate da mutazioni a livello di un singolo gene, ovvero in cui una variante a livello di singolo nucleotide (SNV Single-Nucleotide Variants) è sufficiente per causare la patologia genetica. Ad oggi si conoscono il gene e la mutazione coinvolti nell’insorgenza di solo la metà di queste malattie. Diversi studi di larga scala (chiamati in inglese GWAS, Genome-wide association studies) hanno portato alla luce informazioni su singole varianti associate alla propensione di un paziente di contrarre l’Alzheimer, ma gli SNV non posso essere utilizzati efficacemente a scopo predittivo senza considerare le relazioni fra di essi e i potenziali rapporti con altri elementi del genoma. Basti pensare che molti soggetti con una determinata variante genica associata all’Alzheimer (come per esempio la mutazione nel gene APOE), non sviluppano la patologia.

Per comprendere come ciò possa accadere, un team di ricercatori del Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza, insieme con l’Istituto italiano di tecnologia (IIT) e altri centri di ricerca internazionali, ha utilizzato un approccio di machine learning per analizzare l’intero profilo genomico di pazienti con malattia di Alzheimer e individuare le predisposizioni genetiche alla base dell’insorgenza della patologia. I risultati dello studio, condotto dalla giovane ricercatrice Magdalena Arnal nel laboratorio Sapienza di Gian Gaetano Tartaglia, sono stati pubblicati sulla rivista Alzheimer’s & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring. In particolare, per costruire i profili genomici, è stato utilizzato un subset di dati costruito a partire da due dei più grandi database esistenti: UK Biobank e ADNI.

“Le combinazioni ottenibili sono innumerevoli, abbiamo quindi sviluppato un approccio informatico di tipo machine learning per semplificare l’analisi – spiega Magdalena Arnal – senza questa svolta computazionale la nostra analisi non sarebbe stata possibile”. In questo modo i ricercatori hanno identificato sei varianti SVN in una zona del genoma, il cromosoma 19, che permettono di identificare un gran numero di individui come potenziali casi di Alzheimer.

“Quello che abbiamo scoperto è definito epistasi, una forma di interazione genica per cui una variazione genica può mascherare o contribuire all’espressione fenotipica di altri geni – aggiunge Gian Gaetano Tartaglia. “Questa è la chiave per comprendere l’organizzazione del genoma: a seconda di come gli SNV si combinano, un individuo può sviluppare la malattia di Alzheimer o meno”. Il prossimo step per i ricercatori sarà quello di identificare nuovi patterns coinvolti in altre malattie.


Fonte: askanews.it

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